giovedì 13 dicembre 2007

Compile Time? Runtime? Anytime!

Una delle prime domande che mi viene posta quando parlo di Ruby a qualcuno è 'come viene compilato il codice?"

In parte rispondo con la pagina 400 del libro 'Pragmatic Ruby Programming 2nd edition' di Dave Thomas (che consiglio vivamente di acquistare)

"The important thing to remember about Ruby is that there isn’t a big difference between
'compile time' and 'run time'. It’s all the same. You can add code to a running process.
You can redefine methods on the fly, change their scope from public to private, and
soon. You can even alter basic types, such as Class and Object.
Once you get used to this flexibility, it is hard to go back to a static language such as
C++ or even to a half-static language such as Java.
But then, why would you want to do that?"

Il grande vantaggio di Ruby è la possibilità di modificare e aggiungere metodi a runtime. Come è possibile questo?

Cominciamo col dire che, similmente a SmallTalk, per ruby ogni cosa è un oggetto con i suoi metodi, dal numero alla stringa, non come avviene in Java dove, ad esempio, abbiamo i tipi primitivi privi di metodi.

In un linguaggio OO standard gli oggetti vengono identificati dalla classe che ha istanziato l'oggetto stesso, as esempio un oggetto di tipo String in java sarà istanziato da una classe String. In ruby il tipo degli oggetti viene identificato in base ai metodi che possiedono. Ecco che grazie a questo abbiamo librerie come ActiveRecord (lo strato ORM di Rails) che senza scrivere quasi una riga di codice e senza scrivere metodi di accesso ai campi di una tabella ti permette di interrogare il database. Tutto viene fatto in automatico, a runtime.

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